sabato 5 settembre 2009

UN FIUME CALDO SOTTO IL TEVERE


Gli studi del prof. Barberi, ex sottosegretario alla Protezione Civile, hanno evidenziato che sotto il fiume Tevere, ma con un areale molto più vasto (dell'ordine di qualche centinaia di metri), scorre un acquifero, cioè non proprio un fiume ma acqua che scorre nelle porosità del terreno, completamente isolata dalla superficie. Tale acqua si trova ad una temperatura media di +20°C tutto l'anno. Più che sufficiente ad assicurare, se sfruttata in modo corretto, il fabbisogno energetico delle case e dei condomini di Roma, sia in Inverno che in Estate.Infatti, rispetto a qualche anno fa, non è più necessario che le temperature delle acque sotterranee siano molto elevate per assicurarne un adeguato sfruttamento geotermico. In altre parole non è necessario abitare in Islanda per poter usufruire dei benefici dell'energia geotermica. Anche rocce, terreni o acquiferi appunto, con temperature relativamente basse, molto inferiori a quei +100°C che sembravano indispensabili sino a qualche decennio fa, possono divenire fonti di calore rinnovabile e soprattutto conveniente.Il prof. Barberi afferma che anche con temperature intorno ai +20°C, ma spesso anche sotto tale valore, il sistema a pompa di calore geotermico può diventare molto conveniente. L'acquifero sotto il Tevere, ad esempio, si trova a profondità molto contenute, tra i 50 ed i 70 metri circa: quindi il suo sfruttamento sarebbe oltremodo conveniente. Attraverso un'adeguata rete di pompe di calore geotermico, si potrebbe sopperire al fabbisogno energetico domestico di circa il 75% della cittadinanza romana! In tal modo liberandosi dalla schiavitù dei combustibili fossili e contribuendo al benessere ecologico della metropoli.Ma il caso della nostra capitale non è certo un caso isolato.
Il prof. Barberi, in una recente intervista a Radio24, ha infatti assicurato che praticamente ogni città in Italia potrebbe utilizzare questa tecnica. Se infatti gli svedesi costruiscono ogni anno decine di migliaia di edifici riscaldati con pompe di calore geotermico, pur avendo a che fare con terreni molto più freddi dei nostri, non si vede perché la stessa cosa non si potrebbe fare anche in Italia.
Esiste un esempio eccellente: il grande negozio IKEA di Parma utilizza infatti uno dei più grandi impianti geotermici per il riscaldamento ed il raffreddamento privati. E non è un caso che l'azienda sia di origine svedese ...Ma come funziona una pompa di calore geotermico?
In parole molto semplici, si tratta di utilizzare l'acqua calda presente nel terreno, a profondità non troppo grandi, in modo diretto o indiretto per acquisire calore. Si può infatti prelevare quest'acqua e mediante una pompa portarla in superficie sfruttando la sua temperatura costante durante tutto l'anno per scaldare in inverno o per raffreddare in estate. Infatti un valore intorno ai +20°C è perfetto per mantenere una temperatura nell'edificio piacevole in ogni stagione. Oppure si può far passare attraverso idonei tubi liquido refrigerante e non congelante in modo da farlo riscaldare a contatto con l'acquifero o la roccia, facendolo poi successivamente passare attraverso i pavimenti della casa. La pompa di calore può utilizzare anche un compressore per portare il liquido al cambiamento di stato: attraverso la condensazione si ottiene calore, attraverso l'evaporazione si sottrae calore e quindi si rinfresca. I costi di tali impianti sono relativamente bassi, tanto che in soli 4 o 5 anni si riesce a recuperare la spesa di investimento. Ciò è vero soprattutto in caos di edifici nuovi: più complesso, ma non certo impossibile, il discorso per edifici vecchi, che devono essere adattati.Insomma, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una fonte energetica abbondante, pulita e soprattutto rinnovabile,: questa fonte di calore è appena sotto il terreno, praticamente sotto i nostri piedi! E naturalmente nessuno, almeno qui in Italia, si preoccupa di favorirne lo sfruttamento. Si spendono invece infinte parole in discussioni politiche e in dibattiti giornalistici, si deve dire spesso privi di adeguata preparazione scientifica o tecnica, sul rilancio del nucleare, e ci si dimentica di quelle fonti pulite e facilmente sfruttabili come il solare e il geotermico, che per l'Italia rappresentano il vero futuro dell'energia.

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