venerdì 19 ottobre 2007

Cupola a rischio per la Basilica di Santa Sofia ad Istanbul

Cupola a rischio per la Basilica di Santa Sofia ad Istanbul
di Damiano Laterza
Collocata laddove occidente e oriente s'incontrano, mischiandosi con sorprendente consapevolezza, la Basilica di Santa Sofia - mai come in un tempo di conflitti religiosi come quello che viviamo - rappresenta un monumento simbolo.Eppure, oggi, la Basilica è a rischio. Non sembrerebbe una novità: dall'anno della sua fondazione, avvenuta per opera dell'Imperatore Giustiniano, ne ha "subite" davvero tante. A partire dal "cambio di destinazione d'uso" – motivo che comunque le ha permesso di sopravvivere così a lungo - da Chiesa Cristiana a Moschea passando per cedimenti struttrali, terremoti, incendi, guerre e rivoluzioni. Il meritato riposo – il fatto di essere diventata, grazie al Presidente Atatürk, un museo sembrava garantirle l'incolumità nei secoli a venire – invece, è ancora un miraggio lontano. Perché la cupola starebbe sul punto di crollare. Negli ultimi tempi, un ambizioso progetto internazionale, coordinato dall'Unione delle Università del Mediterraneo (UNIMED) e nato per lavorare alla creazione di una banca dati del patrimonio culturale a rischio e per individuare buone e condivise prassi d'azione, ha scelto Santa Sofia come sito sul quale intervenire direttamente. Attraverso una procedura pilota, che come risultato ha prodotto la prima scansione laser 3D di una porzione dell'enorme Cupola, si è cercato di capirne di più sul tipo di restauro da fare.La salute della Basilica è in pericolo, ma gli studiosi sembrano non volersi rassegnare al tanto profetizzato "big one": l'evento sismico che potrebbe dare il colpo di grazia al mastodonte. Ovvero al suo simbolo: cioè la cupola. Meraviglia delle meraviglie architettoniche di tutti i tempi, all'epoca della sua prima costruzione, avvenuta in soli cinque anni - dal 532 al 537 dell'era volgare - misurava trenta metri esatti di diametro. Era sorretta da quaranta massicci costoloni realizzati con particolari mattoni cavi fatti di argilla leggera e porosa che venivano prodotti a Rodi e che risultavano già lesionati durante la messa di consacrazione, il 27 dicembre del 537. Per fortuna la cupola poggiava – particolare non trascurabile - anche su quattro giganteschi pilastri nascosti dentro le mura interne dell'edificio. Un escamotage divenuto - a partire da Mimar Sinan, il Michelangelo ottomano - quasi una regola non scritta dell'architettura islamica sacra. Nonostante questo, la struttura cedette - e definitivamente - appena venti anni dopo: per un terremoto. Se ne edificò un'altra, più leggera e più alta di 9 metri, per distribuirne meglio il peso: stessa sorte della prima. Le ricostruzioni si alternarono, più o meno regolarmente, fino al XVI secolo. Nel corso del tempo, l'edificio – tra l'altro - venne consolidato con la realizzazione di quattro alette-contrafforti ai lati, dentro le quali vi sono le scale che portano al piano superiore. Ma la cupola è sempre in pericolo. Il professor Mario Docci, direttore del Dipartimento di Rilievo, Analisi e Disegno dell'Ambiente e dell'Architettura (RADAAR) dell'Università La Sapienza di Roma, coinvolto a vario titolo nel progetto, spiega: "La cupola è molto deformata e soprattuto non è stabile, considerando anche che si appoggia su quattro archi che nel corso del tempo si sono allargati. Dalla forma di un cerchio qual era, la cupola si è trasformata in un'ellisse. E' stato il laser che ci ha permesso di capirlo, e i continui lavori di restauro rischiano di non risolvere il problema". Già, il laser. E il restauro. Il primo rilievo tridimesionale della cupola, eseguito, appunto, con la scansione al laser, è stato il grande traguardo del progetto UNIMED. La tecnica ha permesso agli architetti di constatare che le "ferite" della struttura sono molto più profonde di quello che sembra. "Lo scopo è stato quello di individuare le crepe all'interno della cupola - spiega Docci – ma il laser 3D ha rilevato solo una parte della struttura e poiché quest'ultima è ricoperta dal piombo, bisognerebbe smontarla pezzo per pezzo e vedere che tipo di materiale è stato usato per ripararla. Solo così si può decidere quale intervento la salverebbe". Ecco la questione clou: adesso che la prima fase del progetto è stata completata, servono altri stanziamenti. Economici. "Il ministero della Cultura turco ha già detto che non dispone di fondi. Occorrono almeno ottocentomila euro per poter completare i rilievi. Poi si passerà al restauro completo", dice ancora Docci. Il programma europeo Euromed Heritage, che da dieci anni sostiene i paesi mediterranei nella promozione e conservazione del loro patrimonio culturale, e nell'ambito del quale è stato possibile realizzare il progetto Unimed Cultural Heritage II – quello della cupola – ha inserito Santa Sofia nell'elenco dei siti dell'iniziativa ADOPT. Ovvero "Adotta il patrimonio mediterraneo". Un progetto per favorire i contatti tra i promotori culturali del patrimonio in pericolo e gli investitori internazionali interessati a sponsorship di prestigio. Dice Francesca Predazzi, press manager di Euromed: "Non si tratta di un finanziamento europeo diretto, ma di una iniziativa che promuove il partenariato pubblico-privato, consapevole del contributo strategico che il patrimonio culturale può offrire allo sviluppo economico e sociale di un paese". La speranza che "Ayasofya", come la chiamano tra i minareti della vecchia Sultanahmet, possa essere "adottata" in tempi brevi, è più viva che mai.

giovedì 4 ottobre 2007

MEMORANDUM SU DETRAZIONI FISCALI

Dal sito di Repubblica del 4 ottobre 2007
Torna l'agevolazione fiscale del 25% per l'acquisto delle case ristrutturate dalle imprese e le agevolazioni per le ristrutturazioni e il risparmio energetico sono confermate fino al 2010. Queste le novità contenute nella prima bozza della legge finanziaria che va all'esame del Parlamento. C'è più tempo e maggiori certezze, dunque, per approfittare degli sconti fiscali per i quali sono previste, al momento, le stesse regole già in vigore, a partire dall'obbligo di indicazione a parte dell'importo della manodopera in fattura. Per chi ha in programma lavori per i prossimi mesi ecco allora tutto quello che c'è da sapere per poter avere le agevolazioni, anche alla luce delle diverse puntualizzazioni e precisazioni da parte dell'Agenzia delle entrate che sono arrivate negli ultimi mesi.Le ristrutturazioni e il limite di spesa per appartamento - L'importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è pari a 48.000 euro per ciascuna abitazione e in caso di più proprietari l'importo va diviso in base alle quote di possesso. Lo ha precisato l'Agenzia delle entrate il 4 giugno scorso con la risoluzione 124/07. Con la stessa risoluzione l'Agenzia ha precisato che "il limite di 48.000 euro va riferito all'unità abitativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate", quindi se si ristruttura una casa e un box la detrazione massima consentita è comunque di 48.000 euro in totale. L'indicazione della manodopera obbligatoria su tutti i lavori finiti dal 4 luglio 2006 - Come ha precisato l'Agenzia delle entrate con la risoluzione 127/07 per tutti i lavori ultimati e fatturati dopo il 4 luglio del 2006 c'è l'obbligo di riportare la manodopera in fattura. L'obbligo è escluso solo nel caso di box e posti auto realizzati precedentemente alla data di entrata in vigore del provvedimento anche se venduti successivamente. Ristrutturazioni e risparmio energetico sempre cumulabili - I benefici fiscali per la ristrutturazione e quelli per risparmio energetico sono cumulabili purchè non si tratti dello stesso intervento ma di lavori diversi.
L'unico vincolo è il tetto massimo della detrazione che non può essere superiore alle imposte da pagare. Si tratta, infatti, in entrambi i casi di una detrazione d'imposta, e l'importo eventualmente rimanente non potrà in ogni caso essere recuperato.Detrazione per tutti gli interventi ma sempre con certificazione energetica - Per ottenere la detrazione del 55% è sempre necessario l'attestato di "certificazione energetica" dell'immobile o dell'appartamento su cui si esegue l'intervento, anche se si tratta di semplice sostituzione di infissi. L'obbligo di dotarsi di questa documentazione è previsto dal Decreto legislativo 29 dicembre 2006, n.311 ("Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia"). All'articolo 2, comma 1-ter si stabilisce infatti che "A decorrere dal 1° gennaio 2007, l'attestato di certificazione energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare interessata, conforme a quanto specificato al comma 6, è necessario per accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura, sia come sgravi fiscali o contributi a carico di fondi pubblici o della generalità degli utenti, finalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche dell'unità immobiliare, dell'edificio o degli impianti".Detrazioni anche per il tetto ma solo se il risparmio riguarda tutto l'immobile - In caso di coibentazione del tetto la detrazione è ammessa solo se "l'intervento sulle strutture orizzontali, anche unitamente ad altri lavori di riqualificazione energetica globale dell'edificio, consegua gli indici di risparmio energetico indicati". Lo ha precisato l'Agenzia delle entrate con la circolare 36/E del 31 maggio scorso. In sostanza l'indice di risparmio che deve essere conseguito per fruire della detrazione deve esse calcolato "in riferimento al fabbisogno energetico dell'intero edificio e non a quello delle singole porzioni immobiliari che lo compongono". Immobili di nuova costruzione, se sono accatastati sì alla detrazione per i pannelli solari - Le agevolazioni per il risparmio energetico riguardano solo gli edifici già esistenti e la sostituzione, non l'installazione di impianti. fanno eccezione i pannelli solari: in questo caso, infatti, la detrazione è ammessa purchè l'immobile sia accatastato. Lo ha chiarito l'Agenzia delle entrate con la Circolare 36/E del 31 maggio scorso precisando che "si ritiene che la prova della esistenza dell'edificio sia fornita dall'iscrizione dello stesso in catasto, oppure dalla richiesta di accatastamento, nonchè dal pagamento dell'Ici, ove dovuta."Per la pratica invio all'Enea fino al 29 febbraio 2008 - Si ha diritto a chiedere la detrazione a patto che la documentazione venga inviata entro il 29 febbraio 2008, anche se sono passati più di 60 giorni dalla fine dei lavori. Lo ha confermato l'Agenzia delle entrate con la risoluzione 244/E dell'11 settembre. In particolare nel testo si precisa che il termine dei 60 giorni "è da considerarsi come ordinatorio e che, conseguentemente, sia possibile fruire dell'agevolazione anche in presenza di certificazioni inviate dopo il decorso dei 60 giorni, purché entro il termine ultimo del 29 febbraio 2008." http://economia.repubblica.it/articolo/Lavori_per_la_casa_con_l_aiuto_del_fisco/170041/1

mercoledì 3 ottobre 2007

Nuova tecnologia solare termodinamica

I sistemi solari termodinamici si arricchiscono di una nuova tecnologia. Dallo scorso luglio ad Almeria, in Spagna, è in fase di sperimentazione un impianto dimostrativo, sviluppato dai ricercatori del Fraunhofer Institute for Solar Energy (ISE) di Friburgo, in collaborazione con un gruppo di scienziati del Centro Aerospaziale tedesco (DLR). Il sistema è costituito da specchi piani che riflettono la luce solare su un concentratore secondario composto da lenti di fresnel, il quale fa convergere la radiazione su un tubo lineare, che corre lungo la fila di specchi, contenente il fluido termovettore. L’acqua è vaporizzata direttamente nel tubo e riscaldata fino a 450° Celsius ad alta pressione. Il vapore mette in funzione un turbogeneratore elettrico. I riflettori fresnel rappresentano un’alternativa a basso costo rispetto ai giganteschi specchi parabolici usati tradizionalmente nei sistemi a concentrazione per catturare la luce solare e focalizzarla su un tubo assorbitore centrale. Secondo Ericke Weber, direttore dell’ISE “I riflettori lineari Fresnel sono meno costosi degli specchi parabolici, occupano meno spazio e sono meno sensibili al vento”. Con questi presupposti è verosimile che possano guadagnare ampi segmenti di mercato. Se saranno superati i test pratici completi, i riflettori lineari Fresnel potranno essere usati nella costruzione di centrali solari termiche commerciali.Per approfondimenti: Fraunhofer Institute for Solar Energy Contatti: Karin Schneider - Tel. +49 761 4588-5147

martedì 2 ottobre 2007

LOURDES

Ho ascoltato l'emozione del racconto di un barelliere Unitalsi che a Lourdes trasportano i malati verso la grotta della Madonna.

Mi ha impressionato l'immagine delle centinaia di madri, di madri di figli nati senza la fortuna, che vestono e profumano i loro figli per portare i fiori davanti alla Madonna.



E l'esclamazione finale: Se Dio non ha un cuore di donna, non esiste.

LA NUOVA PISCINA A SARONNO

Durante il Consiglio Comunale di lunedì 1 ottobre il presidente della Saronno Servizi Spa, società proprietaria della piscina pubblica, ha stilato una breve storia della sua Presidenza.

In merito alla Piscina Comunale ha giustificato l'intervento sull'altezza dell'acqua, ridotto ad un massimo di 1,80, laddove si potevano fare tuffi con una profondità di quasi 4 metri, con motivi economici e di fattibilità rispetto alle misure per adeguarsi alla normativa vigente, di consuetudine odierna a non fare piscine profonde, a rendere la vasca adatta per le gare.


La carenza delle motivazioni sta negli obiettivi non chiariti che prescindono dal risultato economico: l'utilizzo della stessa deve consentire una fruibilità massima per il maggior numero di utenti, deve valorizzare peculiarità rare, la profondità della vasca.

Nell'area profonda oltre ai tuffi, si poteva fare apnea, nuoto sincronizzato.

Ma se l'obiettivo di Saronno Servizi è uno spazio fitness ed uno spazio wellness, così come narrato dal dr. Rota, ogni discussione è vana. Il divario culturale sul tema piscina è troppo ampio.